Positive actions, ovvero azioni “positive” per arrivare alla parità di opportunità (sostanziale) tra uomo e donna sul luogo di lavoro. Basta quindi agli stipendi più bassi, alle promozioni che si fanno attendere… La sottosegretaria britannica alle pari opportunità ha intenzione di dare una “licenza di discriminare” a favore delle donne. In realtà le azioni “positive” proposte porterebbero in generale ad una maggiore trasparenza sul mercato del lavoro e maggiore riconoscimento del merito: stipendi pubblicati, denuncia delle società che danno stipendi più basi alle donne, sanzioni, possibilità – a parità di merito- di scegliere di assumere una donna.
Tutto ciò per avere un miglior equilibrio tra manager uomini e donne nelle imprese. Un obiettivo che andrebbe perseguito con maggior convinzione anche in Italia, paese in cui più del 50% delle donne ancora non lavora, e dove le donne rappresentano solo il 2.1% dei componenti dei consigli di amministrazione.
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