13/02 se non ora quando?

    L’attività di Governo e la situazione politica attuale sono bloccate e non sono intraprese le riforme necessarie per uscire dalla crisi finanziaria ed economica che stiamo vivendo.

    I riflettori dei media invece si concentrano su vicende indecorose che coinvolgono il Presidente del Consiglio, e come al solito il ruolo delle donne viene in rilievo soltanto quando c’è qualche scandalo sessuale, accantonando il dibattito sulle riforme, intrapreso da tante di noi.

    Cristina Comencini con altre donne ha lanciato un appello – che riproduciamo qui di seguito – per protestare contro il modo in cui vengono rappresentate le donne. Il 13 febbraio ci saranno Manifestazioni in tutta l’Italia per difendere i nostri diritti, come cittadini e come donne.

    Corrente Rosa si è sempre battuta per una rappresentazione della donna in linea con la realtà, per una maggior rappresentanza femminile in politica, nelle istituzioni e nelle aziende in posizioni di rilievo.

    Per questo pensiamo che i media devono riflettere le sue reali potenzialità, i suoi traguardi, competenze e professionalità, in tutti i settori della vita.

    Non vogliamo censurare nè sostenere un modello di donna in particolare, non è una questione morale nè religiosa. Degli stereotipi della donna madre o puttana ci siamo liberate negli anni ’70. Oggi in maniera civile e laica vogliamo liberarci – senza falsi moralismi o ipocrisie – dello stereotipo che vuole rappresentarci solo come un oggetto.

    Consideriamo la Manifestazione del 13 febbraio una occasione di incontro e di scambio che coinvolga le donne, tutte diverse e tutte ugualmente reali, e gli uomini, augurandoci che sia l’inizio di un cammino verso azioni concrete e positive per l’evoluzione della nostra società.

    Il gruppo di Corrente Rosa si radunerà:
    ALLE 13 DEL 13 FEBBRAIO DAVANTI ALL’INGRESSO DELLA CASINA VALADIER AL PINCIO.
    Speriamo di vedervi in tante e tanti.

     

    L’APPELLO: Se non ora, quando?

    “In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.

    Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica.

    Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.

    Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.

    Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.

    Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.

    Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.

    Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.

    Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare amicizia verso le donne.

    L’appuntamento è per il 13 febbraio in ogni grande città italiana.”

     

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