24-29/01 antigonepìetas
24 – 29 GENNAIO 2012
ESCLUSO VENERDI’ 27 GENNAIO
LA COMPAGNIA ILARIA DRAGO
presenta
ANTIGONEpìetas
primo movimento del progetto natura antigone 2011/2013
di
Ilaria Drago
testo e interpretazione Ilaria Drago
musiche, sonorizzazioni, luci Marco Guidi
scena Mikulàš Rachlìk
TEATRO ARGOT STUDIO
TUTTE LE SERE ORE 20.45
DOMENICA ORE 18.45
Antigone è la voce di chi non ha voce, è la pìetas che s’inginocchia ad accogliere ogni essere vivente come fratello e sorella, ad accogliere i barconi scrostati degli ultimi che arrivano a chiedere pane. Antigone da murata viva, dal chiuso del suo corpo buio, svela a sé e agli altri la forza di una possibile resurrezione che avviene soltanto attraverso il nudo di una rivoluzione personale. È dal buio in cui si trova Antigone che ha inizio il lavoro della Compagnia Ilaria Drago. Antigone pìetas è il primo movimento del più ampio progetto natura antigone 2011/2013, che la regista Ilaria Drago ha presentato in p r ima n a zional e nell’agosto scorso al Magna Graecia Teatro Festival e che proseguirà fino al 2013 con altri quattro movimenti.
Lo spettacolo ci mostra Ilaria—Antigone all’interno di uno spazio-grotta, macerie metalliche di una città perduta, carcassa di sé dove lo spettatore si ritrova a condividere lo stato di paura viscerale di un sepolto vivo. Nell’antro buio Antigone prende coscienza della natura di quel gesto estratto da se stessa e lo fa divenire radice profonda su cui fare crescere la sua rivoluzione: “un coraggio d’amore, ora lo so, è con questo che ho sepolto Polinice!”
Nell’architettura scenica realizzata da Mikulàš Rachlìk Ilaria Drago si muove nel buio esistenziale di Antigone, assumendo su di sé il corpo di lei e il suo esperire, con fiducia “solo in quella luce che s’accende dove maggiore è l’oscurità, facendo di essa un cuore”.
Antigone, in dialogo costante con Creonte, sfida il potere, “non sono un animale, non sono ancora morta e di sicuro non mi ucciderai tu!”, mostrando se stessa e la sua forza nuda, la sua sacralità di donna e di essere vivente, un essere che non si arrende e che non lascia nessuno indietro “te lo prometto Polinice, farò qualcosa di me, qualcosa di buono!”, e a farla navigare fuori dal buio uno scheletro di nave che costruirà da quelle macerie ferrigne che l’avevano accolta quand’era scivolata giù “nell’inferno che non è neppure ancora fatto di morti, ma solo d’ombre di ombre.”.
Ilaria Drago interagirà con le musiche e le sonorizzazioni di Marco Guidi facendo danzare la parola o utilizzando un looper o ancora lasciando parlare il silenzio.
PROMOZIONE
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