Ministero dello Sviluppo Economico
Comitato per le Pari Opportunità
in collaborazione con
APPELLO DONNE E MEDIA
invitano all’incontro sul tema:
DONNE E MEDIA: LE PROPOSTE PER UNA RIFORMA CONDIVISA
DAI NUOVI IMPEGNI PER LA RAI ALLE REGOLE PER TUTTI I MEDIA.
Tavolo di confronto e “Standard Europeo”:
le proposte al governo e all’Europa
Roma, 29 ottobre 2010 ore 10.00 – 13.00
Ministero dello Sviluppo Economico – Sala Umberto la Monica, Via Molise 2
– Intervengono:
Mirella Ferlazzo, Presidente CPO Ministero dello Sviluppo Economico
Teresa Chironi, Presidente CPO ENEA
Elisa Manna, Responsabile Politiche Culturali CENSIS
Donatina Persichetti, Coordinatrice Conferenza Presidenti Consulte Regionali
Gabriella Cims, Promotrice Appello Donne e Media
– Dibattito
L’obiettivo è migliorare la rappresentazione della figura femminile trasmessa dalla tv e dai
mezzi di comunicazione nel nostro Paese. Nasce così il piano di riforme proposto dall’Appello
Donne e Media, lanciato in Rete a novembre 2009, ottenendo il sostegno di migliaia di persone, a partire dal Presidente della Repubblica. (key4biz.it). Le riforme proposte sono state condivise e sostenute nelle sedi istituzionali e in tale direzione si intende procedere.
All’ordine del giorno dell’incontro promosso:
– la richiesta, ad un passo dalla ratifica del nuovo contratto di servizio Rai da parte del governo, di un’attenzione reale alle integrazioni proposte dall’Appello Donne e Media e quindi un segnale
concreto dalla TV pubblica per una rappresentazione plurale e non stereotipata delle donne;
– la richiesta al governo di convocare, dando seguito all’iter proposto dall’Appello, un tavolo tecnico di confronto per l’elaborazione di un quadro regolamentare condiviso e inerente tutti i media, simile a quello adottato dagli altri paesi europei con la previsione di insediare, nella seconda fase, un’apposita Autority di controllo;
– infine la proposta all’Europa di armonizzare le diverse regolamentazioni esistenti sul tema Donne e Media in un auspicabile “STANDARD EUROPEO”.
Sono invitati a partecipare alla discussione i Comitati Nazionali di Pari Opportunità e gli
Organismi di Parità Regionali, al fine di condividere una proposta da presentare alle istituzioni
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