8 marzo a San Giovanni Valdarno

    Abbiamo festeggiato l’8 marzo a San Giovanni Valdarno con 120 ragazze e ragazzi delle IV e V classi degli Istituti superiori del territorio partecipando all’incontro promosso dal Coordinamento 8 Marzo dei Comuni di San Giovanni Valdarno e Montevarchi, sul tema “DONNE E LAVORO, Voci, sguardi, storie e modelli delle donne che cambiano”, durante il quale è stato proiettato il film documentario PER LA MIA STRADA.

    Non poche le domande che ho dovuto affrontare! 

    I primi a prendere la parola dopo la visione del film sono stati dei ragazzi, in netta minoranza rispetto al preponderante numero di donne dell’Istituto. I loro interventi sono stati provocatori. Pur apprezzando il film e ritenendo che le donne sono discriminate ci hanno chiesto come potevamo sperare di cambiare le cose. Visto che loro si ritengono (o vengono ritenuti?) figli del tele-berlusconismo? Cresciuti senza valori di riferimento e scettici su tutto? Ma cosa potevamo pretendere noi che forse stiamo ancora lì a pensare al femminismo anni ’70?

     

    La reazione delle ragazze è stata più pacata e concreta, anche se molte di loro non sapevano cosa fosse la “consulta femminile” e forse non si erano nemmeno mai chieste se e quanto fossero discriminate nella società in cui vivono. Ad esempio una ragazza preoccupata di non poter continuare a studiare perché la sua famiglia non era in grado di pagare le tasse, benché il reddito dichiarato l’anno prima era ancora discreto: quindi niente borsa di studio per quest’anno. Perché non pensare di lavorare e studiare almeno per un anno? Fra le “adulte” più di qualcuna ha portato l’esempio di quante si sono laureate pur lavorando, dunque mai rinunciare prima ancora di lottare! Del resto il film, al di là dell’eccellenza delle donne intervistate, sta proprio lì a testimoniare quanto conta la determinazione per la realizzazione dei propri sogni e come viene premiato il talento.

    Altro esempio quello di Francesca Gatteschi, che ha cominciato a raggiungere i suoi obiettivi più importanti subito dopo la nascita del primo figlio, e ha continuato a migliorare la sua posizione lavorativa, e di grande responsabilità, con la sua seconda maternità. Questo è avvenuto grazie ad un nuovo progetto sperimentale che aiuta a gestire periodi di lontananza dal lavoro, sia che riguardino la maternità, la malattia o assistenza a familiari: un modello organizzativo, che si chiama “far close”. Questo modello consente al collaboratore, che si deve assentare per un lungo periodo, di gestire le attività inerenti al ruolo attraverso una strutturata gestione a distanza.

    Hanno contribuito alla realizzazione di questo incontro:

    Patrizia Lanzalaco (Direttivo Corrente Rosa)
    Daniela Gori

    Sono intervenute:
    Laura Camiciottoli, Assessore Pari Opportunità Comune di San G. Valdarno,
    Elisa Bertini, Assessore Pari Opportunità Comune di Montevarchi,
    Carla Borghesi, Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Arezzo,
    Hanno partecipato al dibattito:
    la Presidente della consulta Pari Opportuntità del Comune di San Giovanni Valdarno, Paola Severi, la Presidente della Commissione Pari Opportuntità del Comune di Montevarchi, Vania Piovosi, e Marzia Franci dell’Arci Valdarno.
    Dopo la proiezione del filmato abbiamo ascoltato la testimonianza brillante e di successo di Francesca Gatteschi, della Direzione Commerciale Unicoop Firenze, nonché Consigliera di amministrazione della Fondazione “Il Cuore si Scioglie”.

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