La notizia ha già fatto il giro del mondo ma i motivi per tornare a parlare della “scoperta” del Bosone di Higgs sono tanti, a cominciare dalla considerazione che siamo ancora più orgogliose di avere intervistato Fabiola Giannotti per il nostro ormai famoso docufilm (v. homepage), la scienziata artefice della rivelazione a suo tempo teorizzata dalla scienziato inglese S. Higgs.
Ciò che mi aveva colpito della sua intervista era non solo la consapevolezza dei limiti umani, umiltà propria ad ogni vero scienziato, ma soprattutto la sua sensibilità per la complessità della natura umana inserita in un universo e in una natura compositi, tutti da conoscere, pur sapendo che ogni scoperta è sempre una goccia in un mare infinito. Per questo il suo grande amore per la musica, l’arte e tutte le discipline creative, tanto da paragonare la fisica alla musica e alla poesia. Le ho sentito ribadire le stesse cose nella intervista su radio tre scienza del 9 luglio. Il programma pur cercando di raccontare qualcosa del bosone ha giustamente evidenziato il successo di questa grande conquista, dovuto ad una grande donna che ha saputo coordinare per tanti anni un progetto così ambizioso. Quanto al bosone, per quello che abbiamo compreso, sarebbe addirittura un attivatore di materia, un produttore-creatore delle altre masse di particelle che vengono così da lui diversificate, possedendo anch’esso una massa seppure “leggera” e a quanto pare per questo difficile da individuare. Paradossalmente se fosse stato “pesante” il bosone sarebbe stato più facile da rilevare o da “vedere”. Insomma, al di là del valore scientifico, davvero è emozionante pensare a quanto si sono intersecati i piani del visibile e dello invisibile in questa lunga ricerca che contraddistingue la nostra civiltà. Una civiltà che vive immense contraddizioni e drammi sconvolgenti e che pure ci regala delle conquiste meravigliose, e che al presente vedono sempre più protagoniste delle donne. Tali conquiste naturalmente non sono solo dei teoremi che divengono realtà ma significano progresso in tutti i settori della scienza umana. Un esempio per tutti: la certezza che in medicina gli esami diagnostici (PET-TAC ecc.), grazie a questa scoperta, diverranno sempre più incisivi, capaci di rilevare ciò che del male non è ancora pienamente visibile.
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