In europa ancora disparita’ salariale tra uomo e donna

    Il 14 Giugno 2014 l’associazione umanitaria Oxfam ha pubblicato un rapporto dal titolo “Il G20 e l’uguaglianza di genere”. Il fine di questo resoconto è enfatizzare le potenzialità economiche delle donne, sensibilizzando i paesi membri del G20 ai problemi economici e sociali da loro incontrati nell’odierno mercato del lavoro e avanzando una serie di suggerimenti su migliorare la situazione.

    Secondo questi studi Oxfam, lavoratrici e lavoratori che svolgono lo stesso mestiere riusciranno ad ottenere la parità di salario solamente tra 75 anni. La discriminazione nei confronti delle donne è, allo stesso tempo, causa e diretta conseguenza del divario sociale tra uomini e donne, che alimenta la povertà. Oxfam identifica nella disparità salariale e nel mancato riconoscimento del lavoro svolto dalle donne all’interno della famiglia due tra le principali conseguenze di questa discriminazione.

    La mancata parità di rendimento allontana le donne dal mondo del lavoro – con gravi conseguenze economiche – e, allo stesso tempo, le aliena dalla società. Lo studio infatti riporta che saranno necessari 75 anche per colmare il divario nella rappresentanza politica e nella percentuale di donne occupate nelle professioni che comportano la distanza da casa. Le donne si vedano offerte meno opportunità lavorative e incontrano grandi difficoltà nel trovare un impiego in molti settori.
    Le differenze ancora esistenti tra retribuzione maschile e femminile sarebbero dovute al fatto che le donne vengono impiegate maggiormente nei settori di produzione a basso salario oppure nei settori svalutati come l’istruzione e la cura delle persone. Persino nei paesi più sviluppati le donne non sono ancora riuscite ad ottenere la parità salariale: secondo gli studi condotti dall’Oxfam, in nessuno dei paesi appartenetti al G20 le donne percepiscono uno stipendio pari a quello delle loro controparti maschili. In Italia, per esempio, le donne in media guadagnano il 50% in meno rispetto agli uomini, in Germania il 40% in meno e in Gran Bretagna il 35%.

    L’Oxfam ribadisce come tradizionale ruolo accudente delle donne all’interno della famiglia renda loro più difficile entrare e navigare il mondo del lavoro. La disparità creata dall’abitudine diffusa di gravare solamente le donne nei compiti di cura della famiglia, specialmente dei bambini e degli anziani spesso porta le donne si a lavorare part-time o a svolgere compiti non retribuiti. Secondo le figure indicate dall’Oxfam, il valore economico del lavoro non retribuito svolto dalle donne potrebbe arrivare a rappresentare il 50% del PIL di alcuni paesi del G20.

    Il riconoscimento della parità retributiva alle donne e del lavoro avrebbe quindi effetti positivi non solo sulle donne, ma sull’economia mondiale. Per esempio, lo studio riporta che l’eguaglianza salariale porterebbe ad un aumento del 9% del PIL americano e del 13% di quello della zona Euro.


    Leggi l’articolo e lo studio oxfam

    http://www.huffingtonpost.it/2014/07/15/parita-salariale-tra-settantacinque-anni_n_5587469.html?utm_hp_ref=italy
    http://www.oxfam.org/sites/www.oxfam.org/files/geo_36.pdf

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