L’India di Modi condanna gli stupri e riconosce il ruolo delle donne nello sviluppo economico

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• 20 Agosto 2014
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Il 15 agosto di quest’anno in l’India si è festeggiato il sessantottesimo anniversario dell’indipendenza dall’Inghilterra. Durante le tradizionali celebrazioni, Narendra Modi, leader del Partito Popolare Indiano (BJP) e di recente eletto primo ministro del paese, ha dichiarato “non siamo l’India della magia nera e degli incantatori di serpenti.” Il premier ha presentato alcuni dei punti fondamentali del suo programma di governo per lo sviluppo non solo economico ma anche sociale dell’India.

Modi ha lanciato inoltre un duro monito per quanto concerne il problema degli stupri e degli aborti selettivi. Nel suo discorso ha dichiarato che i 25 mila stupri registrati nel 2013 “fanno sprofondare l’India nella vergogna” e ha evidenziato l’importanza dell’educazione familiare nel prevenire questa piaga sociale. In particolare, ha incitato i genitori ad educare i figli maschi al rispetto delle donne. Il primo ministro ha anche enfatizzato il ruolo delle donne come un fattore essenziale per la crescita economica, sociale e culturale del paese, scagliandosi contro la pratica diffusa degli aborti selettivi [spiegare]. Modi ha sottolineato come le donne possano raggiungere alti traguardi professionali, essere vincenti anche nello sport ed essere fonte di orgoglio nazionale oltre ad essere una risorsa preziosa per lo sviluppo del paese, incitando le famiglie indiane a non sacrificarle rispetto ai figli maschi, garantendo loro un’adeguata educazione scolastica.

Al di là dalle parole, Corrente Rosa si augura che il Primo Ministro indiano dia l’esempio, promuovendo donne a posizioni di alta responsabilità e visibilità, lanciando programmi educativi paritari ed introducendo pene esemplari per i responsabili degli stupri, dimostrando che l’India ha effettivamente voltato pagina.

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