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L’incontro è stato aperto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti che ha sottolineato le misure importanti che sono state prese dai governi italiani negli ultimi anni, considerando soprattutto che l’Italia partiva da una situazione più arretrata rispetto ad altri paesi europei. Il tasso di occupazione femminile per esempio era più basso della media europea.
Le misure positive adottate negli ultimi anni sono state:
Il Sottosegretario ha anche citato la legge Golfo/Mosca del 2011 sulle quote riservate alle donne nei consigli di amministrazione come un passo importantissimo. Per il 2015 si prevede una quota del 33% nelle società quotate e negli organi direttivi delle società controllate della Pubblica Amministrazione. Un aumento significativo si è già registrato, con un tasso di adesione in crescita.
Il Sottosegretario ha inoltre menzionato la situazione del Parlamento, dove attualmente non ci sono quote per le donne, ma grazie al PD che ha fatto liste al 50%, si ha una presenza femminile del 31%, la più alta mai raggiunta. Per quanto riguarda il governo la composizione dei ministri è quasi di parità (8/7).
Il secondo intervento è stato della Sottosegretaria tedesca alla famiglia, anziani, donne e gioventù, che ha messo in luce come la situazione in Germania sia ancora negativa per le donne nel mercato del lavoro, con divari salariali e con poche donne negli organi direttivi dell’industria e delle società che operano nella Pubblica Amministrazione. Ha mostrato come gli accordi volontari, in atto dal 2001, hanno portato ad un incremento irrisorio della presenza femminile in questi organi. Anche la Germania, che era stata fiera oppositrice delle quote, ha recentemente deciso di introdurle sull’esempio dell’Italia per migliorare la situazione. La sottosegretaria ha anche sottolineato quanto siano importanti gli asili per permettere alle donne di rientrare nel mercato del lavoro e della possibilità per i mariti di lavorare meno.
Anche Monica Parrella ha descritto la nostra legislazione in merito come una delle più avanzate che ha portato l’Italia a rappresentare un esempio di eccellenza. L’Italia, per presenza di donne negli organi direttivi delle società quotate e pubbliche, è ora al di sopra della media europea e sta raggiungendo la Francia. Ciò è ancora più significativo considerando che nel 2010 l’Italia era invece il fanalino di coda.
Per quanto riguarda il futuro, Monica Parrella ha individuato tre aree di intervento:
La Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli ha sottolineato come le quote abbiano permesso anche un ringiovanimento e una riqualificazione dei consigli di amministrazione.
Per quanto riguarda la politica, ha fatto notare come la forte presenza di donne nell’attuale legislatura ha permesso di attuare modifiche importanti a favore delle donne:
In relazione alla legge Golfo/Mosca sulle quote ha espresso le proprie perplessità sulla gradualità eccessiva del provvedimento e sul fatto che la legge scade nel 2016 e ancora non si sa cosa accadrà dopo quella data.
Ha anche affermato quanto sia importante un cambio di linguaggio e il passaggio da conciliazione a condivisione, cosa che a suo parere rappresenta il vero tema della modernità. Anche per questo è stato depositato un disegno di legge che porterebbe il congedo parentale obbligatorio per gli uomini da 1 giorno, come previsto dalla legge Fornero, a 15 giorni durante il primo mese di vita del bambino.
E’ intervenuta poi Lella Golfo, firmataria della legge insieme ad Alessia Mosca, che ha ricordato il percorso difficile incontrato dalla legge e il fatto che siamo partiti da una presenza femminile nei CDA del 5,6% che, senza la legge delle quote, avrebbe impiegato 50 anni per raggiungere la parità. Ha anche ricordato quanto la Germania avesse avversato questa legge, ed oggi è invece costretta ad adottarne una simile. Ha espresso il suo ottimismo riguardo all’interiorizzazione del principio nella cultura aziendale e il suo parere sul fatto che non sarebbe nemmeno necessaria un’altra legge dopo il 2016.
Le sue perplessità riguardavano invece l’effetto della presenza femminile nei CDA, ossia verificare cosa fanno poi le donne in posizioni decisionali per le altre donne. Al momento non si è verificato un progetto di solidarietà tra donne, cosa che, a suo parere, rappresenterà la vera vittoria della legge.
Un altro intervento internazionale è stato fornito da un ricercatore spagnolo, consigliere di Zapatero, che ha illustrato la situazione della Spagna, per alcuni versi simile a quella della Germania. Anche lui ha concluso che gli accordi volontari non hanno funzionato e che c’è bisogno anche in Spagna di una legge simile a quella italiana.
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