Mentre il bel film documentario di Lorella Zanardo, ormai a distanza di un anno è divenuto un film cult conosciuto e studiato in Europa e nel mondo, noi torniamo ad affermare che era proprio inutile invocare la privacy a proposito di vicende quali quelle che hanno contraddistinto gli scandali “sessuali” e di varia corruzione che hanno contraddistinto la storia civile di un anno terribile. Al punto in cui siamo la dignità calpestata del corpo femminile diventa proprio il chiaro sintomo di una malattia ben più grave: il decadimento palese di un vivere comune che ha perso ogni contatto con i valori fondanti che dovrebbero cimentare una comunità. Le prospettive per il futuro si fanno così più cupe.
La nostra società cambia perché cambia la sua configurazione etnica e culturale, perché l’economia dei mercati nel bene e nel male si evolve, ma purtroppo ciò che produce oggi è solo povertà e indifferenza per i più deboli, meno solidarietà dunque e soprattutto meno giustizia ed equità: la pari dignità che spesso manca alle donne e sempre più manca alla nostra comunità.
Nel frattempo le donne “vere” finiscono per morire perché accade che non è dato loro nemmeno di percepire più il loro misero stipendio. Gad Lerner, a chiusura della stagione de “L’Infedele” ci ha raccontato anche questo! La scomparsa a Napoli di una infermiera, Mariarca Terracciano, di 45 anni, madre di due figli piccoli – aveva deciso di togliersi 150 millilitri di sangue ogni giorno fino a quando non quelli della Asl 1 non avessero pagato gli stipendi -, fra l’indifferenza di una opinione pubblica che continua a “leggere” e a “vedere” una realtà falsata. Un servizio giornalistico pubblico, quello televisivo, incapace di soffermarsi in “prima serata” su eventi così sconvolgenti.
Anche per questo e per difendere la propria dignità professionale si è ribellata una giornalista come Maria Luisa Busi, la quale abbandona la conduzione del Tg1 dichiarando che “un giornalista ha un unico strumento per difendere le proprie convinzioni professionali: levare al pezzo la propria firma. Una conduttrice, può soltanto levare la propria faccia, a questo punto” e scrivendo al proprio direttore conclude dicendo:”..credo che occorra maggiore rispetto. Per le notizie, per il pubblico, per la verità..”
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