Sarah, Ruby e l’Italia impotente “senza cuore”

    La decadenza sociale e culturale del nostro paese proprio non ha fine! Eppure i cittadini/e, i lavoratori e gli studenti vanno in piazza per gridare “basta” a quanti continuano impunemente a reclamare privilegi e a calpestare diritti e doveri. La decadenza morale sta nel rischio di un conformismo acritico che nasce dallo stato di prostrazione economica e sociale della nostra comunità, nell’assenza di una cultura diffusa, e che si esprime anche attraverso il costume sessuale, per cui perfino il “libertinaggio” squallido e spudorato pretende di divenire l’esempio per molti, con buona pace della trasgressività rivoluzionaria che appena qualche decennio fa le donne e i giovani di un’altra generazione avevano conquistato per noi.

    Così assistiamo all’ennesimo triste episodio delle “avventure erotiche” del nostro premier! Voglio dire con ciò che non esiste una convivenza civile in Italia per cui si possa davvero imparare “il mestiere di vivere” in piena libertà. Passo dopo passo si lavora per distruggere ogni conquista di quelle lotte che hanno rappresentato il progresso democratico della società italiana. Tale assenza di una vita in comune civile, che dovrebbe basarsi sul rispetto delle regole, delle istituzioni e di una “legge morale” introitata, è più che mai il sintomo di un malessere sociale che va oltre i protagonisti delle tristi cronache italiane. A questo punto, nel pieno di una crisi epocale alla quale non sappiamo opporre un progetto civile, cominciamo a confondere il volto della bella ragazzina dolce e ingenua – uccisa dalla lucida follia di un’altra giovane donna, la cugina gelosa in cerca di riscatti mediatici che elimina la sua rivale e si fa protagonista di un racconto macabro – col volto della bella minorenne smaliziata, ladra e sfruttatrice sfruttata. Donne giovani, belle e piene di vita, assetate di amore e di libertà, vittime fin troppo predestinate di quanti le offendono in nome della loro mostruosa e vorace volontà di prevaricare, nascondendo il vero volto dietro una maschera bonaria. Sabrina la donna assassina che si mostra col volto preoccupato per le sorti della sua vittima, Sarah Scazzi, e il volto paternalistico dell’istrione demagogo Silvio “uomo di cuore” – assieme a quello dei suoi tanti “amici” – che si preoccupa del destino della povera Ruby “Rubacuori”, in qualche modo si equivalgono. C’è una risata oscena che ci perseguita e invece avremmo tanto bisogno di ricominciare a ridere in modo sano e liberatorio. Per adesso ci accontentiamo di ballare e ridere assieme ad “Elio e le storie tese” con il loro “Bunga Bunga” ironico e geniale.

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