1. Costituire una Autorità Indipendente per la Parità di Genere (progetto condiviso con l’associazione Pari o Dispare)
Riteniamo ormai necessario monitorare ed agire in maniera più stringente ed autorevole in materia di discriminazione sulle donne ad ogni livello, dal lavoro alla rappresentazione stereotipata e/o sessista sui media, alla partecipazione paritaria nelle assemblee elettive.
2. Favorire la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro
Riteniamo il lavoro femminile il volano per l’uscita dalla crisi economica ed il vero fattore discriminante per la crescita del paese. Per fare questo sosteniamo ogni iniziativa volta alla conciliazione tra sfera familiare e professionale poiché siamo consapevoli che in questo si concentri gran parte del problema: flessibilità dell’orario di lavoro, condivisione dei carichi di famiglia, congedi di paternità obbligatori, strutture di assistenza all’infanzia, sostegno agli anziani non autosufficienti, tempo pieno a scuola, ecc.
3. Sostenere la partecipazione femminile in politica
Proponiamo una revisione delle leggi elettorali che consenta una pari rappresentanza nelle liste elettorali e che favorisca il più possibile una parità di risultato tra donne e uomini nelle assemblee elettive.
4. Sostenere la rappresentanza femminile nei ruoli di vertice delle aziende
Consideriamo fondamentale il punto di vista e l’apporto di competenze delle donne nella gestione di una impresa, per questo sosteniamo la proposta di legge Golfo-Mosca che impone una percentuale di donne (minimo 30%) nei CdA delle società quotate in borsa.
5. Contrastare gli stereotipi sessisti e discriminatori verso le donne
Oggi più che mai assistiamo ad un degrado nella raffigurazione della donna sui media, che la vogliono quasi sempre mero oggetto sessuale o “decorativo”: manca totalmente un modello di riferimento per le giovani donne che non sia il successo legato all’avvenenza fisica e alla partecipazione al mondo dello spettacolo. Corrente Rosa per questo si sta impegnando nella produzione di un docufilm che rappresenti realisticamente uno spaccato delle donne italiane che hanno realizzato con successo il loro progetto di vita.
6. Contrastare le pubblicità che ledono la dignità della donna e monitorare l’utilizzo delle figure femminili nella televisione pubblica
Con frequenti ricorsi e denunce allo IAP (Istituto di Autodisciplina della Pubblicità – www.iap.it), siamo riuscite a far rimuovere varie campagne che offrivano una visione degradante ed offensiva della donna. Per contrastare il perpetrarsi dell’utilizzo delle donne nei programmi televisivi come puro fatto decorativo quando non sessuale, sosteniamo la costituzione di un osservatorio sugli stereotipi di genere all’interno del contratto di servizio RAI, come proposto dall’Associazione Pari o Dispare.
7. Riconoscere le unioni di fatto
La società civile è cambiata. Occorre riconoscere che il patto di amore e fiducia che lega le persone – anche dello stesso sesso – che scelgono di convivere al di fuori del matrimonio deve essere tutelato dalle istituzioni con garanzie di parità di diritti, dignità e sicurezza sociale ed economica. Ciò dovrà significare, tra l’altro, che il riconoscimento delle unioni di fatto tuteli i conviventi sia sul piano successorio sia su quello delle conseguenze di una eventuale separazione.
8. Tutelare la della legge 194
La 194 va tutelata e conservata nell’attuale contenuto testuale. Come previsto dalla legge, lo Stato deve continuare a “garantire il diritto alla procreazione cosciente e responsabile.” Lo Stato, laico e di tutti deve assicurare alla donna la libertà di scegliere. Il divieto di ricorrere ad un’IVG porterebbe le cittadine più deboli a ricorrere ad interventi clandestini o all’estero, senza risolvere il problema.
9. Sostenere i consultori familiari
I consultori familiari sono un punto di riferimento fondamentale per migliaia di donne e vanno salvaguardati nel loro ruolo originario di centri a tutela della salute della donna; per questo contrastiamo con forza la proposta di legge regionale di riforma degli stessi promossa dalla Consigliera Olimpia Tarzia.
10. Riformare la legge 40 sulla fecondazione assistita
Occorre assicurare che tutte le donne che devono ricorrere alla fecondazione assistita lo possano fare senza impedimenti: garantendo la fecondazione assistita alle coppie con patologie geneticamente trasmissibili; consentendo la diagnosi reimpianto; ammettendo alla fecondazione assistita single e coppie di fatto; ammettendo la fecondazione eterologa.
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