La riflessione di Caterina (v. commento “indignate a corrente alternata”) mi dà lo spunto per tornare ancora una volta su questo benedetto-maledetto uso del “corpo delle donne” di cui si parla in Italia da mesi e mesi, visto il peggiorare del contesto civile, politico e sociale. Intanto però l’impegno delle donne, anche per quanto riguarda la battaglia per l’uso improprio del corpo femminile in televisione e sulla carta stampata, qualche risultato lo ha dato (le veline vestite da educande, le molte pubblicità bloccate grazie alle denunce e comunque il dibattito aperto sul tema in vari talk show). Premesso che si può concordare sull’affermazione che il rapporto sessuale è un “mistero”, non si capisce perché questo mistero debba restare l’espressione unica dell’uomo, intendo in quanto elaborazione erotica affettiva culturale sociale ecc. Siamo tutti esseri parlanti pure nella nostra diversità sessuale, e le donne sono abituate a porsi delle domande tanto quanto a dare consigli, così come sono capaci di creare e/o di gestire potere. La questione essenziale è per me culturale e civile. La cultura dominante in Italia è rimasta ferma a valori e stili nocivi, con l’aggravante di non possedere più le chiavi di lettura intellettuali di Flaiano o di Fellini, di Pasolini o di Elsa Morante ecc., per non parlare delle figure politiche che dovrebbero rappresentarci! Lo si è detto più volte, è chiaro per me che l’Italia migliore sta ancora nei tanti valori che la Repubblica, la scuola e le nostre famiglie, pure hanno saputo trasmetterci: solidarietà, uguaglianza, parità di diritti e di opportunità, inoltre certo le conquiste delle donne, prima con il voto poi con il divorzio la sessualità e l’aborto (non esistono donne che “vogliono abortire”, lo sappiamo tutte, il problema è ben altro da che mondo è mondo! Si può vivere una vita sessuale “libera” con le giuste precauzioni, visto che la scienza aiuta ma non devi morire o essere lasciata sola se non puoi portare avanti una gravidanza, qualunque sia il motivo che in quel momento ti opprime). Ma appunto è tutto questo che rischiamo di perdere! Dalla scuola che viene affossata invece di essere aiutata, alle famiglie che spesso restano sole nelle difficoltà e che continuano a dovere molto al sacrificio delle donne. Mi piace ricordare d’altro canto fenomeni come quello degli uomini separati, che a quanto pare spesso rischiano la miseria laddove sono dei semplici impiegati e/o precari: ciò per dire che oggi l’interesse a cambiare prospettiva culturale riguarda tanto le donne quanto gli uomini!
Quanto all’affermazione che le donne si sarebbero conquistate il diritto a “vendersi” la trovo ridicola e mi chiedo cosa nasconde: per la verità è un argomento che è già stato usato da qualche politica fin troppo impegnata a difendere un premier ogni giorno più ridicolo, almeno e di sicuro per ciò che concerne il suo non rispetto per le istituzioni e le donne! (Una verità che ormai offusca qualsiasi pregio politico o umano che pur si volesse riconoscere a questa ingombrante e imbarazzante figura). Assurdità che riguardano tutti, e soprattutto la dignità di tutte e tutti, cattolici e non cattolici. Una donna oggi può rivendicare la sua sessualità libera ma certo non per venderla al miglior offerente! Ma per viverla nella sua pienezza. Il mestiere di prostituta, di escort o che dir si voglia è un’altra cosa e il fatto che alcune donne lo pratichino non significa che le renda libere e appagate, semplicemente a volte, raramente purtroppo, è solo una possibilità di assicurarsi un sostentamento e/o un’illusione d'”investimento”, ma sappiamo che invece è quasi sempre sfruttamento, violenza, umiliazione. Senza ipocrisie si può inoltre dire che certo alcune donne sfruttano il loro corpo per fare carriera, nel mondo dello spettacolo come in politica: ovvio che sono libere di farlo ma senz’altro non sono esempi per le giovani donne né tanto meno per i ragazzi. Sono donne che quando possono rinnegano quel comportamento o in ogni caso lo limitano nel tempo e lo considerano un tributo alla loro possibilità di riuscita nel migliore dei casi. Se Sofia Loren per un periodo ha mostrato da giovane gambe e tette, poi si è guardata bene dal continuare nell’impresa! E il suo bel corpo è apparso solo in ruoli splendidi di donne a tutto tondo.
Si deve parlare di prostituzione invece nei casi eclatanti delle ragazze coinvolte a casa di Berlusconi: dal momento che hanno accettato soldi e favori, soprattutto da un uomo potente, hanno scelto di vendersi, erano “libere” di farlo ma non hanno fatto un favore a se stesse. Il punto invece squallido, degradante e da condannare sta senz’altro nell’azione dell’uomo potente e di quanti gli sono complici, donne e uomini che siano, ruffiane e puttanieri di vario tipo. E non c’è bisogno di transitare in un tribunale per comprendere questa triste verità, soprattutto non dovremmo stare ancora a parlarne! Il tribunale si è attivato solo perché è stata coinvolta una minorenne e anche perché sono state offese le istituzioni, in pubblico e non in privato! Sarebbe meglio parlare inoltre, ma ci sarà occasione di affrontarlo, della violenza oltremodo diffusa che le donne continuano a subire in famiglia, nei luoghi pubblici e tutte le volte che hanno a che fare con uomini che approfittano del loro potere per reclamare vantaggi sessuali: parliamo di quel potere nocivo che in modo nefasto e subdolo agisce ben più sottilmente sulla volontà di donne rese fragili dal bisogno. Quanto al male che è in ognuno di noi è bene che sia limitato dai confini della nostra coscienza ed elaborato nella consapevolezza di una crescita individuale sana e libera, sia che si abbia una mano sulla testa sia che quella mano si possa stringerla con fiducia al nostro prossimo, dentro una società laica che abbracci tutte le diversità e tutte le confessioni, cosi come hanno capito tutti i grandi uomini, da Gandhi a Giovanni Paolo II.
P.S.: la pornografia è un mercato che riguarda adulti consenzienti, diventa reato ed è da condannare nel caso in cui coinvolge bambini, donne e uomini che vi si trovano implicati loro malgrado.
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