Introduzione CR per la mia strada

    Per la mia strada…per mostrare altri orizzonti ai ragazzi di oggi.

    Negli ultimi trent’anni, in Italia e in tutto il mondo occidentale, le donne sono entrate in grandi numeri nel mondo del lavoro, anche in professioni prima considerate un’esclusiva maschile.

    Questo non ha però coinciso con lo sradicamento degli stereotipi tradizionali. Ancora adesso, in molti settori le donne hanno la sensazione di essere capitate lì per sbaglio, in un giorno di distrazione del direttore delle risorse umane, e spesso percepiscono il fastidio, più o meno esplicito, di chi le inquadra come “donna in carriera”.

    Il fare carriera, l’impegnarsi in una professione, il dedicarsi a fondo alla passione di una vita, progettando e raggiungendo obiettivi, appaiono ancora oggi strani in una donna, incompatibili con i tradizionali compiti e ruoli femminili che vedono le donne più adatte ad eseguire che a prendere decisioni. Spesso, una donna che vuole progredire professionalmente è quindi considerata una donna con “attributi” maschili.

    Ma è veramente così? Guardando alla storia in un’ottica di genere, vediamo che molte sono state le donne attive e partecipi alle vicende dell’umanità. Donne che hanno contribuito con decisione e competenza al progresso sociale ed economico, spesso
    usando proprio le loro qualità femminili, prima tra tutte l’empatia, e le loro capacità comunicative e organizzative.

    La storia, gli studi tradizionali e, soprattutto, i media ignorano l’apporto delle donne, rendendo più difficile e lento quel cambiamento radicale della nostra cultura che è necessario affinché le donne non si sentano più escluse dalle professioni e soprattutto dai ruoli decisionali che esse – a giudicare dai loro successi sia negli studi che nelle attività che intraprendono – pienamente meritano.

    Con il nostro film documentario abbiamo voluto dire che le professioni, anche quelle difficili e, tradizionalmente, maschili, possono essere intraprese con successo dalle donne, e abbiamo voluto dare un volto alle donne che hanno scelto di farlo, abbiamo chiesto loro di raccontare le proprie esperienze, motivazioni e difficoltà.

    Abbiamo scelte le nostre storie a seguito dell’incontro al Quirinale dell’8 marzo 2009, quando le donne che presentiamo hanno ricevuto alte e meritate onorificenze dal Presidente della Repubblica. Sono tutte donne eccezionali, che si sono spinte verso
    traguardi difficili. Alcune di loro sono state vere e proprie pioniere. Esse rappresentano, le figure simboliche di professioni troppo spesso e troppo a lungo soprattutto maschili: ” la militare”, la “fisica” la “docente universitaria”, la “direttrice d’orchestra”, la “fotografa”, “l’alpinista”, “l’ingegnere”, la “ballerina”. Figure che sono mancate alle generazioni precedenti per costruire un’identità femminile completa. Esempi in grado di indicare, soprattutto alle giovani, una strada originale, femminile, per immaginare e realizzare un percorso di lavoro. “Prima eravamo poche, ora sempre di più” sentiamo ripetere ad alcune di loro nel film documentario.

    “Per la mia strada” è stato un progetto complesso, ma stimolante, per l’Associazione Corrente Rosa. Il suo lungo percorso ci ha portato ad incontrare e collaborare con moltissime donne, nelle istituzioni, nelle aziende, nel mondo dello spettacolo e della
    cultura.

    E queste donne hanno accolto il nostro progetto con l’entusiasmo e la passione di chi capisce la necessità profonda di costruire una storia al femminile. Sentendosi partecipi, ci hanno sostenute e ne sono diventate all’interno delle loro organizzazioni le paladine e le prime promotrici del film documentario.

    Questo ci fa capire che le donne oggi non sono più sole nel mondo del lavoro e che una più attenta e intelligente collaborazione può condurci a realizzare ciò che prima non si poteva nemmeno immaginare.

    Laura Moschini  Diletta Pistono  Serena Romano

    Corrente Rosa

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