L’opinione di Monica Fabris sul documentario

    Siamo in un momento storico particolare, in cui la società civile rivendica
    nuovi spazi rispetto alla dittatura della visibilità. Le cose avvengono, la vita
    va avanti fuori dai riflettori e dal rumore di fondo della politica e dei suoi
    strumenti di amplificazione, a partire dai media.

    Era giunto dunque il momento di rivolgere finalmente lo sguardo alle storie di
    donne vere, quelle che silenziosamente, senza far rumore, prendono in mano il
    loro destino e perseguono con coraggio i loro sogni.

    Ci si commuove di fronte a queste storie semplici, fatte di impegno, passione e
    soprattutto ispirazione autentica. Ascoltiamo le parole sentite di donne che non
    hanno compiaciuto nessuno né si sono mosse in funzione di aspettative altrui:
    hanno semplicemente ascoltato se stesse e osservato il mondo, lasciandosi
    rapire dalla sua bellezza. Donne che hanno accettato sfide apparentemente enormi
    con attenzione  e umiltà.

    C’è molto da imparare dalle loro parole contagiose, che ci conquistano in primo
    luogo per la loro verità emotiva, fuori da esasperazioni enfatiche o cedimenti
    lamentosi.  E’ uno ‘stato dell’anima’ di pace con se stesse e con il mondo a
    cui tutti in fondo aspiriamo. Il solo che può davvero trasmettere alle nuove
    generazioni il messaggio più importante e cioè che ce la possono fare.

    Grazie e tutte coloro che ci hanno fatto questo enorme regalo.

    Monica Fabris
    Sociologa

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