L’altro ieri alla stazione Termini un gruppo di donne ha protestato con forza contro l’uso del corpo delle donne nelle pubblicità, in questo caso coprendo con degli striscioni un grande cubo pubblicitario girevole dove i sederi scoperti, posti in gran bella evidenza, di alcune belle ragazze invogliavano “i clienti” a prendere il traghetto di turno di una grande compagnia italiana di navigazione.
Donne che ancora una volta sono oggetto, da usare, da violare, perché in definitiva è proprio questo che suggeriscono le immagini violente di molte pubblicità. Le donne che spontaneamente hanno organizzato l’iniziativa hanno invitato tutte e tutti a boicottare i prodotti che vengono venduti attraverso l’uso del corpo e dell’immagine delle donne: “TTTLines viaggia sul corpo delle donne”.
L’Udi di Napoli nei giorni scorsi ha proposto “Napoli città libera dalla pubblicità lesiva della dignità femminile”. La proposta è stata recepita dall’Assessore alle Pari opportunità Valeria Valente. Una strada da seguire anche per le altre città italiane. Città libere che devono riappropriarsi dei volti veri delle donne.
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