Cara Concita,
Come saprai, Corrente Rosa è una associazione senza scopo di lucro che mira a valorizzare i talenti femminili in ogni ambito della sfera pubblica favorendo così il riequilibrio di genere sia nel mondo del lavoro che nelle istituzioni e nelle assemblee elettive.
Come sempre abbiamo seguito da vicino anche questa ultima tornata elettorale e, sin dal momento della formazione delle liste dei candidati e delle candidate al Consiglio Regionale, abbiamo denunciato ai dirigenti del PD (Bersani, Letta, Bindi e Mazzoli) la scarsa ratio con cui tali liste erano state composte.
Quello che denunciavamo in primo luogo era l’aver messo in lista candidature femminili di pura facciata, con il duplice scopo di ottemperare da un lato ad un impegno preso all’articolo 1 dello Statuto (in cui il Partito si impegna a candidare sempre una pari rappresentanza femminile e maschile), se pur in maniera non rigorosa (le candidate erano il 43%, non il 50), dall’altro – soprattutto – di non ostacolare l’elezione di quei candidati (uomini) che si voleva fossero eletti con certezza e che sarebbero stati poi sostenuti. L’episodio dell’esclusione di Luisa Laurelli, a dispetto del suo impegno pluriennale e della sua forza elettorale (prese 24.000 voti alle europee) e viceversa l’inclusione di figure assolutamente prive di spessore politico e di competitività, ha ben rilevato la questione. Purtroppo non fu data alcuna risposta alla nostra missiva. Ora invece, alla luce dei risultati ottenuti, ci duole constatare la triste attendibilità delle nostre intuizioni: nessuna donna eletta nel PD a fronte di ben 22 candidature.
Tale situazione è stata già denunciata su diverse testate, dal Messaggero al Tempo fino a Libero, e duole ancor di più sentirsi dire dai nostri avversari che “il PD non valorizza le donne” o che “al PD non piace la gnocca”, cosa che evidentemente pare piaccia al PdL… ahimé.
Ma purtroppo questi sono i fatti, queste sono le cifre, e ogni commento risulta superfluo.
Quanto occorrerà attendere ancora affinché il Partito si renda conto che includere l’altra metà del paese non è solo una questione di parità di diritti ma una questione essenziale affinché questi diventi davvero un Partito riformista e di maggioranza come aspira ad essere?
Quanto dovremo aspettare affinché nel nostro paese si apra un dibattito serio, e non di pura facciata, sul valore imprescindibile del contributo femminile ai livelli decisionali, dato che – con tutta evidenza – tale problema riguarda la quasi totalità dei partiti?
Il Consiglio Direttivo
Corrente Rosa
www.correnterosa.org
©2014 - Corrente Rosa - Associazione non lucrativa e senza legami politici
Nessun commento