Confronto della proposta di legge Regione Lazio sui consultori con la normativa della Regione Lombardia

    La proposta di legge Regione Lazio del 26/05/2010 n. 21 per la Riforma e la riqualificazione dei consultori familiari pone dei seri problemi di natura politica, etica e legale che non possono essere taciuti. In particolare, la proposta di legge viola la liberta di scelta della donna in quanto individuo perché tutela la “vita nascente ed il figlio concepito come membro della famiglia” senza curarsi della salute della donna e della sua autonomia di scelta.

    Inoltre, la proposta prevede una definizione della famiglia come unico legame affettivo. Non si capisce come una donna non sposata, vittima di uno stupro potrebbe ricevere assistenza e se questa è prevista in tutti i casi nei quali la donna non ha un legame riconosciuto dalla proposta. E’ da notare che questi sono spesso i casi più gravi ed urgenti che devono tassativamente essere presi in considerazione.

    Uno dei punti più dolenti della proposta è la definizione della vita che inizia “dal concepimento”, un argomento che è stato evitato dalla Legge 194, la quale ha previsto un vincolo di 90 giorni (che può essere esteso in determinate circostanze) per l’interruzione volontaria di gravidanza. La questione della definizione dell’inizio della vita non è certamente di competenza regionale e impone che sia affrontata a livello nazionale. Imporre una definizione rappresentativa di valori morali di ispirazione religiosa è contrario alla libertà di pensiero e alla laicità dello Stato.

    Inoltre, l’apertura dei consultori a dei terzi, al di fuori della struttura sanitaria nazionale e scelti sulla base di valori rappresentativi di valori morali di ispirazione religiosa, contrasta con il carattere di indipendenza dei consultori stessi, che devono erogare servizi a tutti i cittadini. Siamo particolarmente preoccupate del nuovo ruolo dei consultori, che avrebbero un diritto di iniziativa nei confronti della donna. Quest’ultima non sarebbe più un soggetto in grado di compiere delle scelte autonome, bensì sarebbe sottoposta ad un “percorso obbligatorio” predefinito dalla proposta.

    Come se ciò non bastasse, è assente la previsione di norme finanziarie che regolino la distribuzione degli aiuti per la gestione dei consultori. Ci si chiede con preoccupazione come i consultori possano essere gestiti da terzi, chi li finanzi e nell’ambito di quale struttura possano rientrare se non in quella sanitaria.

    Per completare un quadro già critico, si rilevano alcune significative omissioni, tra cui l’assenza completa di una qualsiasi forma di prevenzione, come la formazione e pianificazione familiare, le quali hanno potuto ridurre drasticamente il numero di IVG negli ultimi trent’anni, pari al 48,3% in meno rispetto al 1982 (relazione al Parlamento del 2009 del Ministro della Salute). In tal senso, il ruolo dei consultori come centri di informazione verrebbe estremamente ridotto, con ripercussioni particolarmente dannose su quelle fasce di popolazione più deboli, che non hanno accesso ad altre forme di assistenza.

    Infine, la proposta apre la possibilità a qualsiasi forma di abuso che potrebbe essere perpetrata dai cosiddetti Comitati bioetici, strutture la cui funzione rimane ambigua, senza che venga fornita una definizione di norme bioetiche applicabili.

     

    Questa proposta pone il problema fondamentale dell’imposizione di un impianto ideologico a tutte le donne che vivono in Italia, di qualsiasi cultura o fede, basata su presunti valori che dovrebbero essere condivisi da tutti perché superiori a quelli degli altri. Questa ideologia impone una gerarchia dei valori che divide, colpisce le donne più deboli e in situazione di grave difficoltà. Questo ci riporta a una forma di intolleranza e di mancanza di rispetto degli altri.

     

    Corrente rosa si impegna a contrastare in tutti i modi la proposta di legge della Regione Lazio.

    Guarda la valutazione giuridica delle due leggi…

    Nessun commento

    ©2014 - Corrente Rosa - Associazione non lucrativa e senza legami politici

    User Login