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La scrittrice e blogger femminista Jessica Valenti ha recentemente pubblicato sul quotidiano inglese The Guardian un interessante articolo che affronta il tema delle regole di comportamento sul modo di vestirsi vigenti in molte scuole del mondo anglosassone e non.
Il pezzo descrive come molte giovani ragazze (in particolare adolescenti che hanno avuto la ‘sfortuna’ di sviluppare presto) siano spesso costrette ad adeguarsi a regole di abbigliamento predefinite non solo durante le lezioni, ma anche, per esempio, a feste ed altri eventi organizzati dalla scuola Valenti riporta l’esperienza di una diciassettenne americana, Clare, costretta ad andare via prima dal suo prom (il ballo di fine anno nelle scuole anglosassoni) perché il suo vestito, pur rispettando i canoni imposti dalla scuola, era stato considerato troppo provocante da alcuni dei genitori presenti all’evento. Un altro esempio di questa tendenza alla discriminazione si è verificato alla Stuyvesant High School a New York dove, nel 2012, gli studenti hanno protestato contro l’amministrazione scolastica, che imponeva alle ragazze più formose di coprirsi mentre le loro compagne meno sviluppate e i maschi erano liberi di non aderire al codice di abbigliamento imposto dalla scuola.
Inoltre, in America ci sono stati molti casi di ragazze chiamate fuori dall’aula durante le ore di lezione e costrette a cambiarsi in abiti considerati più consoni all’ambiente scolastico.
Questo articolo denuncia il fatto che il sistema scolastico obbliga molte giovani donne a rinunciare alla propria individualità nel vestirsi, forzandole a nascondere il loro corpo così da non distrarre compagni e professori.
Agendo in questo modo, la scuola crede di protegge l’educazione maschile, eliminando tentazioni che potrebbero minare la concentrazione, a discapito delle ragazze, costrette ad aderire ad un rigido codice d’abbigliamento.
CORRENTE ROSA condivide la conclusione dell’autrice: limitare la libertà delle ragazze nel vestirsi manda un messaggio sbagliato non solo a loro, ma anche agli uomini, che vengono condizionati fin dall’adolescenza a vedere il corpo femminile come una tentazione a cui è impossibile resistere. Nonostante questo articolo presenti esempi legati principalmente al mondo anglosassone, i temi trattati sono di interesse universale.
Ancora oggi, in molte culture è considerato preferibile svergognare le donne e limitare la loro libertà nel vestirsi – cosa che non solo influenza negativamente il singolo individuo, ma rallenta il processo di emancipazione femminile – piuttosto che educare gli uomini al rispetto.
Persino in paesi economicamente e politicamente avanzati come gli Stati Uniti e l’Italia, l’esposizione del corpo femminile è spesso vista come una provocazione. Se questo problema non viene affrontato nel prossimo futuro, gli uomini non impareranno mai a considerare le donne loro pari.
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