Quello che segue è il lavoro di tesi di Carla Lacroce
a cui Corrente Rosa ha contribuito
PRESENTAZIONE
Ho deciso di affrontare un lavoro di studio sulle differenze di genere nell’area dei paesi avanzati, in quanto protagonista in prima persona dello scenario che ho avuto in mente di analizzare, i paesi OCSE appunto. Il problema della parità fra uomini e donne è una sfida con la quale noi donne dobbiamo confrontarci quotidianamente e il lavoro che ho svolto vuole essere principalmente un punto d’inizio, uno stimolo per continuare a procedere lungo il percorso verso condizioni di maggiore parità.
Nei paesi avanzati, i progetti verso il miglioramento delle opportunità è continuo, anche se persistono ostacoli importanti. Tali difficoltà, tuttavia, non possono essere paragonate alle condizioni delle donne nel mondo in via di sviluppo, le quali affrontano sofferenze ben più gravi rispetto alle donne dei paesi sviluppati. Questo, in realtà, è uno dei motivi che mi ha spinto a riflettere sulla possibilità di concepire quali dimensioni potessero essere adeguate per ottenere degli indici di misurazione differenti del livello della disuguaglianza fra queste aree del mondo, per avere una visione più chiara delle prospettive che le donne hanno, se esse vivono in una o nell’altra regione del mondo.
L’obiettivo è inoltre quello di far emergere quali possano essere i migliori strumenti politici o economici che ogni governo può utilizzare per rafforzare la condizione femminile all’interno del proprio paese.
La speranza è quella di rendere consapevoli le donne di questi paesi che il raggiungimento di un determinato livello di sviluppo e di una retribuzione elevata non sono condizioni necessarie né sufficienti per credere di aver ottenuto anche una condizione di parità di trattamento a tutti i livelli.
L’elemento ancora più importante che intendo sottolineare, che ha un valore molto più forte di tutti gli strumenti che gli stati o gli individui hanno a disposizione, è la consapevolezza. Solo attraverso una maggiore consapevolezza che le donne hanno della propria condizione, solo quando saremo noi stesse a concepire al meglio il nostro ruolo nella società, solo quando saremo in grado di chiudere gli occhi e vedere noi stesse ai vertici di qualsiasi posizione, solo quando capiremo che se vogliamo qualcosa possiamo ottenerla, solo allora non avremo bisogno che gli incentivi per una maggiore uguaglianza arrivino dall’esterno.
Allora saremo noi stesse promotrici delle nostre opportunità.
CONTENUTI
Questo lavoro si propone di analizzare l’approccio alla disuguaglianza di genere a livello globale e di indagarne le cause attraverso l’utilizzo di appositi indici di misurazione.
Il primo capitolo, introduttivo al secondo, dà una prospettiva del concetto di sviluppo umano, necessario a comprendere in che modo le differenze di genere possono essere concepite come questioni intimamente legate allo sviluppo umano di una società. Questi due capitoli introducono anche i primi indici di misurazione della disuguaglianza di genere creati dallo UNDP, il GDI e il GEM, punti di partenza del fiorire successivo di una serie di altri indici, analizzati poi nel capitolo quarto. Il terzo capitolo invece è dedicato alla critica verso gli indici UNDP, come impulso per il loro miglioramento, ma anche per la creazione di nuovi strumenti di misurazione della disuguaglianza.
Partendo dalla critica e dalle proposte di nuovi indici, nell’ultimo capitolo propongo la creazione di una prospettiva OCSE per le disuguaglianze di genere, ovvero la possibilità di restringere il campo d’azione di tali strumenti alla regione dei paesi sviluppati, per comprendere la qualità e quali dinamiche assume la disuguaglianza di genere in un’area in cui, implicitamente, si tende a credere che essa non abbia un peso tale da essere considerata seriamente rilevante. Esiste, in realtà, una forte evidenza empirica che mostra la persistenza di differenze fra uomini e donne nei salari, nel livello di istruzione, nel tipo di occupazione o nei tassi di partecipazione alla forza lavoro, nella partecipazione economica o alla vita politica, generando una disuguaglianza per le donne anche nella sfera privata, in particolare nell’accesso alle risorse e alla proprietà o nell’autonomia all’interno del nucleo familiare.
Attualmente non esistono specifici indici di misurazione della disuguaglianza di genere nelle società avanzate ed essa viene misurata attraverso indici globali. Ho ritenuto necessario, per questo motivo, approfondire quali dimensioni della disuguaglianza fossero rilevanti, nell’area dei paesi sviluppati, al fine di poter meglio comprendere la sua dinamica al loro interno e sganciare la sua analisi da una comparazione con il mondo in via di sviluppo, un approccio che non permette di indagare in maniera approfondita le più intime ragioni delle differenze fra uomini e donne nell’area OCSE.
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