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L’associazione di giornaliste GiULia ha presentato l’11 luglio il manuale “Donne, grammatica e media”. Questa guida di genere al linguaggio, compilata da Cecilia Robustelli, docente di linguistica all’Università di Modena e Reggio Emilia, mira a sensibilizzare la società italiana sui problemi della discriminazione di genere. Inoltre, “Donne, grammatica e media” è una guida rivolta a giornaliste e giornalisti, per aiutarli a rispettare e fare giustizia, nello scrivere, le differenze di genere.
A quasi trent’anni dalla pubblicazione delle “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana” di Alma Sabatini, il problema della grammatica di genere rimane ancora un tasto dolente nell’editoria italiana. In molti quotidiani, ruoli istituzionali e titoli professionali (es. architetto, direttore, ministro, medico, sindaco) spesso vengono declinati al maschile anche se riferiti a donne. Non è raro trovare in articoli pubblicati dalle principali testate italiane stravaganti accostamenti quali “il ministro è incinta” e “La presidenza va al marito dell’assessore”.
La difficoltà incontrata da molti giornalisti nel coniugare correttamente i sostantivi e di rispettare quella che è una richiesta della grammatica (il genere non è discutibile) evidenzia i problemi incontrati dalla società italiana nel riconoscere ed accettare i nuovi ruoli delle donne. L’utilizzo della lingua in modo discriminatorio è spesso accompagnato da una diffusa tendenza a presentare immagini negative o/e ad attribuire connotati maschili a donne di potere. Le donne stesse sono responsabili dell’uso sessista delle parole – molte considerano sminuente l’uso del genere femminile o temono che possa avere ripercussioni negative sulla loro carriera.
Con la presentazione di questo manuale, associazione GiULia ribadisce che il problema non è solo linguistico ma culturale. Il linguaggio è uno strumento indispensabile che riflette e trasmette la realtà: evoca simboli, ruoli sociali e professionali che sono oggi in continua evoluzione. Questo determina l’esigenza di assegnare alla lingua un ruolo chiave per trasmettere una diversa visione del mondo che accantoni i pregiudizi verso le donne.
Alla conferenza è intervenuta la Presidente della Camera Laura Boldrini, che ha reiterato il suo convincimento circa la necessità di una modernizzazione della lingua che tenga conto dei nuovi ruoli assunti dalle donne. La Presidente si è a lungo battuta per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi. Immediatamente dopo il suo insediamento, l’Onorevole Boldrini ha insistito per essere chiamata “la presidente”. Alla presentazione del manuale si è espressa ancora una volta contro la discriminazione di genere, dichiarando: “non si vuole assorbire il concetto che se un mestiere è fatto da un uomo si declina al maschile, se è fatto da una donna si declina al femminile.”
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