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Si è svolta a Parigi il 12 settembre la Terza Conferenza Ministeriale dell’Unione per il Mediterraneo (UpM) alla presenza di più di venti Ministri e rappresentanti delle pari opportunità dei 43 paesi che compongono l’UpM. La giovane e risoluta, sorridente Ministra francese per i diritti delle donne non si è lasciata influenzare dai diplomatici che le consigliavano di rimandare la Conferenza quando il “clima politico” nella sponda Sud del Mediterraneo si sarebbe calmato. “Questa è un’occasione unica per i governi di impegnarsi sulle questioni di genere in un quadro segnato dal conflitto in Siria e dalle violenze perpetrate contro le donne” ha dichiarato Najat Vallaud-Belkacem alla conferenza preparatoria della Ministeriale organizzata dalla società civile i 3 e 4 settembre a Bruxelles alla quale ha partecipato Corrente Rosa. La seconda conferenza dell’UdM si era tenuta a Marrakech nel 2009 in un clima e con governi ben diversi ed era stata l’occasione di rilanciare il “dialogo strutturato” con la società civile, impegnarsi su temi importanti come i diritti politici, civili ed economici delle donne e proporre dei progetti come l’ICT per le donne. Sia per assenza di volontà politica di genere, che non sia di mera facciata, sia per i sollevamenti avvenuti nella sponda sud del Mediterraneo, le Conclusioni di Marrakech sono state poco seguite di effetto. “Questa volta sarà diverso” ha insistito il Commissario Füle per l’allargamento europeo e le politiche di vicinato alla riunione di Bruxelles. Dopo i sollevamenti in Tunisia o in Egitto l’UE si rivolgerà sempre di più alla società civile, sostenendola anche con progetti, oltre che ai governi per fare avanzare la democrazia. Le Conclusioni della Conferenza Ministeriale di Parigi segnano questo cambiamento: i governi si sono impegnati su temi come la violenza contro le donne, i diritti economici e civili in modo dettagliato e articolato dimostrando l’evoluzione del loro approccio dal 2009 ad adesso. Ad esempio le Conclusioni riconoscono un legame tra l’emancipazione economica della donna e l’eliminazione della violenza contro di loro. Infine i Ministri si sono preoccupati di stabilire un meccanismo di follow up, con delle riunioni annuali di rappresentanti governativi e di rafforzare il dialogo con la società civile anche tramite il finanziamento di progetti. Cosa pensa Corrente Rosa dei risultati della Ministeriale? Certo ci vorrà una grande determinazione per mettere tutti questi impegni in atto e ci si chiede come avverrà in paesi come la Tunisia o l’Egitto o anche da noi dove le politiche di genere sono sempre in ritardo e manca la necessaria visione generale che ci potrebbe far fare quel salto di qualità tanto atteso…Tuttavia a forza di invocare la società civile di cui facciamo parte, dovremmo pure noi metterci in marcia e reclamare a governi, Unione Europea e Unione per il Mediterraneo l’adempimento ai loro impegni. Vedremo se sapranno rispondere alle nostre richieste e finanziare le nostre proposte di progetti ….
©2014 - Corrente Rosa - Associazione non lucrativa e senza legami politici
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