“The sixth issue that I want to address is women’s rights”. La sesta tematica introdotta da Obama nel suo storico discorso nella più antica Università islamica al Cairo è quella sui diritti delle donne.
Parole semplici, che impongono concetti chiari, luminosi nelle loro certezze: i paesi che hanno investito molto sulle donne e sul loro diritto a studiare sono paesi più prosperi; le donne possono contribuire tanto quanto gli uomini allo sviluppo e la nostra prosperità dipenderà dall’espressione della piena potenzialità di uomini e donne insieme, ma le donne non devono necessariamente percorrere la stessa strada degli uomini per raggiungere l’uguaglianza e per essere se stesse, e soprattutto, per esprimere il loro potenziale devono realmente essere libere di scegliere tra ruoli tradizionali e non.
Sappiamo che Obama ha agito ed agirà di conseguenza con questi principi, promuovendo il diritto allo studio e finanziando il micro-credito anche e soprattutto nei paesi a maggioranza mussulmana. E comunque ha ricordato che nazioni come la Turchia, il Pakistan, Bangladesh e l’Indonesia sono stati capaci di esprimere delle donne leader (malgrado le loro contraddizioni e i loro problemi).
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