Il tempo libero delle donne

    Si fa per dire! Come al solito in Italia la realtà è scoraggiante. Mi basta pensare alle tante tantissime amiche e conoscenti con cui riesco a parlare poco e a vedere quasi per niente. Sono le donne mamme, che se hanno un bambino ancora sopravvivono ma se ne hanno due o tre sono delle vere eroine! Anche se condividono un po’ del loro tempo con l’amato consorte. Gli uomini in Italia hanno 83 minuti in più al giorno rispetto alle donne, questo dicono le statistiche OCSE (l’ Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Più dei maschi messicani (80 minuti), dei polacchi (62) o degli spagnoli (33). Più di tutti i loro colleghi dei 19 Paesi passati sotto la lente d’ ingrandimento. Va bene per le donne in Nuova Zelanda (dove sono in vantaggio di 2 minuti), in Svezia (+6) e in Norvegia (+16).

    Queste mamme italiane, ammirevoli esemplari del genere femminile s’incontrano per lo più durante gli spostamenti, nei pressi degli asili e delle scuole, dei supermercati ecc., per correre poi verso il lavoro, per quelle che riescono a conciliare sfera lavorativa e familiare! Infatti il recente rapporto ISFOL (Istituto per lo sviluppo e la formazione professionale dei lavoratori) ci dice che le madri lavoratrici finiscono comunque per sacrificare se stesse. Basta pensare che già nel primo anno di vita di un bambino una donna su due non ha lavoro e non ha nemmeno intenzione di cercarlo! Al contrario i neo papà aumentano le loro possibilità lavorative. La responsabilità economica rimane in capo all’uomo. Inutile confrontarci con tutto il resto d’Europa e del mondo, siamo agli ultimi posti, non solo in tema di tempo libero e livelli occupazionali ma anche di differenze salariali! E ciò perché, beffa delle beffe, le donne italiane che lavorano sono le più istruite! Sappiamo tutti che l’occupazione femminile va aumentata, pena una maggiore povertà e l’impossibilità di aumentare i consumi ed aver più mercato, ma in Italia quanti sono disposti a sradicare l’atteggiamento sessista che permane ancora la nostra cultura!? Le donne gridano ma nessuno le ascolta. Quelle che ce l’hanno fatta a conciliare vita lavoro e famiglia potrebbero mostrarsi un po’ più generose con quante ancora lottano per essere se stesse. E se il privilegio di avere un aiuto in casa (ammesso che possa essere ritenuto tale!) è ancora di poche lavoriamo per attivare quelle politiche sociali che dovrebbero essere appannaggio di tutte.

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