“Attraverso gli uomini Cavallo di Troia, si può contaminare l’obsolescente monocultura maschilista”? Ecco un altro uomo che “ama le donne”: Luciano Anelli. Vincendo parte della nostra atavica e giusta diffidenza vi propongo di seguito parte di un articolo di Luciano (link → “Valorizzazione dei generi nella differenza”). Al di là delle riflessioni relative alle donne che non votano donna è molto interessante l’iniziativa della Regione Campania che ha varato una legge sul voto di genere: una proposta da estendere a tutta l’Italia!
Votare donna ora è una necessità. Un appello bipartisan delle donne al voto per le donne di qualità.
“L’EUROPA, nuovo soggetto delle politiche sociali, dovrà giocare un ruolo fondamentale nelle politiche di emancipazione di genere, di cambiare scommettendo sulle sue risorse più inespresse, il lavoro dormiente: le donne e i giovani. Per questo motivo ora, occorre dare maggiore visibilità alle donne in politica.
Purtroppo le elezioni, terminate da poco, per l’Italia hanno decretato una sparuta presenza di Donne che siederanno al Parlamento Europeo. Su 62 europarlamentari, solo 12 saranno le donne italaiane che potranno dire la loro e, speriamo, unirsi alle altre donne europee, se lo vorranno , se lo consentiranno le macchine partitiche. 7 sono del PdlL e 5 del PD. Tra queste Barbara Matera,di quasi 28 anni, originaria di Lucera, ma trapiantata a Roma, eletta a valanga ( più di 130 mila preferenze), al Sud è stata seconda solo a Berlusconi. Mentre nel Nord-Est per il PD è stata eletta Debora Serracchiani, avvocato di Udine, ma nata a Roma 39 anni fa, che ha superato anche Berlusconi, grazie al Web ed al suo discorso contro la leadership del suo partito e le sue invettive contro i “soloni” del PD all’assemblea dei circoli nella scorsa primavera. Ci sono anche Silvia Costa, già presidente della Commissione Nazionale per le P.O., quando non era imbavagliata nel ministero e godeva di autonomia e equidistanza. Da segnalare anche Rita Borsellino (PD)…(v. Home Page)
in questa tornata le donne, qualunque sia il partito o la coalizione a cui appartengono, avrebbero dovuto ricordarsi della possibilità di esprimere il proprio dissenso su politiche e leggi, fatte per e sulla famiglia e le donne, e far sì che tali argomenti siano trattati da persone del genere giusto: quello femminile. Domani non potranno protestare o sorprendersi se ci dovessero essere poche donne a decidere sulla vita delle famiglie e sul corpo delle donne. Non avranno la possibilità di lamentarsi e dovranno prendersela solo con la loro scelta sbagliata, un voto non dato alle donne. Hanno avuto questa occasione dove si votava con le preferenze e non l’hanno saputa sfruttare!
Ora, quindi, per il futuro bisogna iniziare a costituire una vera rete europea, affiancandosi a Gruppi europei già forti, per costituire una Lobby delle donne.
Per le prossime tornate elettorali, in Parlamento, ma soprattutto alle Regioni, dove forse è più facile, bisogna che i gruppi e le istituzioni femminili, trasversalmente, lavorino per modificare le Leggi elettorali per una garanzia di presenza di Genere. Con le quote, col 50 e 50, ma anche con leggi simili a quella varata dalla Regione Campania, grazie all’impegno di Donne di partiti sensibili, come le socialiste, e la Consulta delle donne.
Per ovviare all’inevitabile mantenimento di posizione degli uomini e l’ingerenza atavica degli uomini sulle donne della famiglia, si è escogitato la seconda preferenza di genere, facoltativa.
Nella regione Campania hanno varato una legge sul voto di genere…perché non farla diventare Nazionale? E’ almeno un inizio e toglie ogni imbarazzo parentale e scusa maschilista. E’ finalmente una legge che promuove veramente la parità fra uomini e donne nelle assemblee elettive, così come prescrive l’art. 117-7°comma della Costituzione. La maggiore novità della legge consiste, infatti, oltre all’abolizione del listino, nell’aver introdotto il sistema della doppia preferenza facoltativa che ogni elettore può esprimere per votare sia un uomo che una donna. La norma ha una chiara funzione promozionale della democrazia paritaria, la doppia preferenza è, infatti, validamente espressa solo se vengono indicati nel voto un uomo e una donna, altrimenti il secondo nome espresso sulla scheda, se dello stesso genere, è da considerarsi nullo.
Con questo sistema si da una forte spinta alla promozione della rappresentanza femminile in politica, eliminando in origine per l’elettore il dilemma di dover scegliere fra un candidato uomo ed una candidata donna: da oggi in poi in Campania il sesso dei Candidati non sarà più un elemento di discriminazione, ma un fattore di promozione.
Oltre a ciò, la legge prevede nella formazione delle liste una garanzia di equilibrata rappresentanza dei due generi, in modo che nessuno dei due possa essere presente con più dei 2/3 dei candidati, pena l’inammissibilità della lista stessa.
Sulla legge c’è stato un voto favorevole trasversale che è andato dal Pd all’MpA, dall’Udc alla Sinistra, da Italia dei Valori ai Verdi… Ecco il mio contributo…di uomo che da anni si occupa di Valorizzazione dei generi nella differenza, tra scetticismi di donne superiori ad aiuti maschili se pur avveduti e lazzi di uomini gretti e legati al potere ed alla monocultura. Le donne devono fidarsi dei pochi, per ora, uomini che mostrano vera sensibilità al genere, e non omologarsi alla grettezza maschilista. Attraverso gli uomini “Cavallo di Troia”, si può contaminare l’obsolescente monocultura maschilista con innovazione, con cultura per e del femminile. Lo dice un femminilista.” Luciano Anelli
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