le elezioni europee in chiave di genere

• CR
• 23 Maggio 2009
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Avete deciso per chi votare alle elezioni europee? Sapete quali sono i programmi dei partiti europei in chiave di genere? Non basta solo decidere il partito per il quale si voterà. Ma bisogna anche capire a quale Gruppo europeo parlamentare aderiranno i partiti nazionali.

 

Ad esempio oggi ai 4 grandi partiti europei hanno aderito:

• Gruppo del Partito Popolare e dei democratici: Forza Italia
• Gruppo Socialista: Partito Democratico, Partito Socialista
• Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa: Partito Democratico, Lista Bonino
• Gruppo Verde/Alleanza Liberale Europea: Federazione dei Verdi

The European Women Lobby ha lanciato a settembre del 2008 la “50/50 Campaign for Democracy” a favore di una ripartizione paritaria tra uomini e donne dei rappresentanti al parlamento europeo, raccogliendo 17738 firme da tutto il mondo (525 firme solo per l’Italia di cui due del Comitato Direttivo di Corrente Rosa).

Anche se adesso è diventato assai futile, vi potete ancora divertire a firmare cliccando su (http://www.5050democracy.eu/).

Con uno spirito molto meno ludico, in vista delle elezioni europee, la EWL ha realizzato un Gender Audit sui programmi dei 4 maggiori partiti europei e sulle liste elettorali dei partiti politici dei 27 Stati Membri dell’Unione Europea in chiave di parità di genere.

L’obiettivo è stato di valutare l’impegno dei partiti politici sulla parità di genere dal punto di vista della presenza delle donne e il loro posizionamento sulle liste elettorali oltre al contenuto qualitativo dei programmi per le elezioni del 2009.

Il Gender Audit è diviso in due parti: una prima parte qualitativa che si concentra esclusivamente sui manifesti dei 4 principali partiti europei. La seconda parte è invece quantitativa e analizza la % e il posizionamento di genre dei principali partiti nei 27 Stati Membri.

I La EWL ha analizzato i manifesti elettorali sulla base delle 4 seguenti domande:

1) la parità tra uomini e donne è una priorità?

2) la conciliazione tra lavoro e vita privata è affrontata dal punto di vista dei diritti delle donne ?

3) E’ menzionata la violenza contro le donne ?

4) C’è un’integrazione della parità di genere in altri campi come l’economia, l’ambiente e le politiche estere o di sicurezza?

L’EWF da ai Popolari e ai Liberali i peggiori voti, un voto medio ai Verdi e un voto positivo ai Socialisti.

Ad esempio sull’integrazione della parità di genere solo i Socialisti menzionano che bisogna rafforzare i diritti delle donne nella lotta contro gli stereotipi e che questo porterebbe dei rilevanti benefici economici, sociali e democratici  a tutti i cittadini europei.

La conciliazione tra lavoro e vita privata, è uno dei rari temi di genere affrontato dal manifesto elettorale dei Popolari che dichiara che ci devono essere delle politiche di conciliazione che possano avere un effetto positivo sulla partecipazione delle donne alla forza lavorativa e sul tasso di fertilità. Tuttavia ai Popolari è attribuito solo un voto medio in quanto la conciliazione è vista in modo neutro, nazionale e in un contesto di famiglia invece di essere affrontato dal punto di vista europeo e dei diritti della donna.

I Socialisti si prendono invece i pieni voti proponendo delle misure concrete per migliorare i diritti di congedo per i genitori in tutta l’UE, per realizzare gli attuali standard UE di custodia dei bambini e per definire delle misure per gli anziani simili a quelle per i bambini.

II- Per la parte quantitativa – l’Italia presenta 38,6% di candidate al Parlamento europeo e 26% di capo liste nei 5 partiti analizzati. Le capo liste in Francia e in Germania  raggiungono quasi il 36%  ma sorprendentemente in Spagna sono dello 0%!

Qui di seguito la scheda dell’Italia:

ITALY

Allora per chi voti ?

Leggi tutto il rapporto dell’EWL (allegato)