Girando per il web trovo l’Associazione Protocollo contro la Pubblicità Sessista (PCPS) e mi si illuminano gli occhi! Finalmente una iniziativa concreta contro la pubblicità sessista che sembra partire dalla stessa società civile italiana.
Fondata l’8 luglio 2009, l’Associazione PCPS si propone di agire attivamente contro la pubblicità sessista,discriminante e violenta, mettendo in atto forme di denuncia e protesta collettiva rivolte direttamente alle aziende ed ai soggetti che adottano tali messaggi pubblicitari.
In questo modo PCPS vuole non solo esprimere il dissenso con azioni concrete contro le pubblicità che ritiene lesive della dignità di genere, ma anche concorrere alla maturazione della coscienza collettiva in termini di rispetto dei diritti, di educazione, di consumo critico, di fondazione di nuovi modelli per le giovani generazioni.
Tra i firmatari del protocollo figurano sia privati cittadini che associazioni. I soci inoltre sono persone di tutte le fasce sociali: dallo studente, al libero professionista, all’impiegato, al docente universitario, al panettiere, …. Donne e parimenti uomini. Un segnale che il desiderio di maggiore rispetto nel modo di comunicare e fare pubblicità è diffuso trasversalmente nella nostra società e non è confinato nel solo universo femminile.
L’Associazione PCPS è una iniziativa che merita sostegno perché va nella direzione già da tempo intrapresa in altri Paesi di assunzione di coscienza e denuncia attiva, attraverso la promozione di canale aggregativi e di mezzi per poter segnalare “cattivi comportamenti”.
Al di là di leggi e regolamenti, pre-condizione quanto mai opportuna, ciò che sicuramente costituisce un deterrente efficace per le aziende è il boicottaggio e la perdita della loro “buona immagine” presso i loro stessi potenziali clienti. In fondo la pubblicità altro non è che un mezzo per vendere e attirare consumatori. Far capire che certe forme di comunicazione sono non solo sgradite ma determinano protesta attiva, rifiuto e perfino lesione della buona immagine dell’azienda che le adotta, significa attaccare il problema alle sue radici.
In questo modo le aziende stesse saranno interessate a promuovere messaggi comunicativi diversi e più rispettosi di tutti noi.
Naturalmente io ho subito firmato il protocollo on-line. L’unione fa la forza!
©2014 - Corrente Rosa - Associazione non lucrativa e senza legami politici
Nessun commento