www.Pinkstinks.co.uk. In Gran Bretagna una campagna pubblicitaria promossa dall’Associazione Pinkstinks in 40 paesi in tutto il mondo, via internet (anche su facebook), per televisione o radio, ha avuto un grande successo con l’idea di boicottare tutti quei giocattoli per bambine che ricorrono in modo stucchevole ed indiscriminato al colore rosa e marcano con troppa nettezza una differenza tra maschile e femminile che impone alle bambine un ruolo scontato, per intenderci quello della principessina bella buona e sottomessa. A quanto pare il dibattito si è esteso tanto da arrivare alla Camera dei Lords oltre che sui giornali, coinvolgendo tutti in una riflessione più estesa sul ruolo dei media in merito alla riproposizione di ruoli e stereotipi ormai sorpassati, e soprattutto nocivi di una crescita sana e libera per bambine e bambini. In questo senso, senza togliere nulla alla iniziativa davvero meritevole delle nostre amiche inglesi, è ovvio che il colore rosa di per sé non è un male. Per esempio, soprattutto fra i ragazzi, mi capita sempre più spesso di notare maglie, camice, e non solo cravatte, di colore rosa sfoggiate con grande piacere e disinvoltura. Certo raramente mamme, zie o nonne scieglerebbero indumenti rosa per i loro pargoli! Al di là di ciò oserei dire che rosa è comunque bello, poi se è shocking è meglio! L’importante è l’ironia e non lasciarsi mai chiudere dentro il recinto dei ruoli scontati.
Infine, così tanto per notizia ma non a caso, nella lingua inglese “pinky stinky” è una espressione che rinvia alla sessualità e cioè a quell’odore così inconfondibile che molte donne, specie in determinate situazioni, emanano da sempre, chi più chi meno nessuna esclusa!
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