A quanto pare siamo vicine al traguardo! Sulla prima pagina dei giornali di oggi si legge che Tremonti ha dato il via libera alla proposta di legge bipartisan che promuove la presenza delle donne nei Consigli di Amministrazione e non solo, infatti l’obbligo riguarderà anche le società partecipate tipo RAI, Alitalia, Eni, Enel, Ferrovie, Poste. E’ bene sottolineare che una tale svolta, se sarà portata a compimento, è merito di parlamentari quali Alessia Mosca e Lella Golfo, ed è merito di quante come noi si sono date la briga di appoggiare l’iniziativa e promuovere dibattiti.
A questo punto però possiamo ricominciare a parlare del merito, perché al di là della diatriba che da sempre divide quante sono a favore delle quote rosa da quante non lo sono, mi sembra importante ribadire un punto fondamentale: non riproponiamo “modelli maschili”. Ce lo dice la coordinatrice dell’Osservatorio della Bocconi sul diversity management, ma è sotto lo sguardo di ognuna di noi: quel che viene definito “omogeneità del sistema di potere” è il compartamento, il modo di operare per cui di solito nelle Aziende si sceglie chi ha il profilo simile al proprio. Insomma non vogliamo proprio rischiare che il “profilo maschile” resti quello vincente perché l’esigenza d’introdurre “eterogeneità e diversità culturale” dovrebbe essere nell’interesse di tutti.
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