prima donna astronauta italiana e attualmente l’unica nel corpo astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa)
Carta d’identità
NATA a: Milano,1977
NAZIONE: Italia
FORMAZIONE: laureata in Ingegneria meccanica e Scienze aeronautich, master della Riddle aeronautical university, di Daytona beach, in Florida
PROFESSIONE: Astronauta
ARTICOLO (da Rai News 24):
E’ Samantha Cristoforetti, 32 anni e nata a Milano, la prima donna astronauta italiana e attualmente l’unica nel corpo astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), del quale oggi fanno parte complessivamente 16 membri. Con lei è stato scelto un altro italiano, Luca Parmitano, pilota sperimentatore di 32 anni nato a Paternò.
L’annuncio ufficiale è stato dato a Parigi, presso il quartier generale dell’Agenzia Spaziale da Jacques Dordain, Direttore Generale dell’ESA. I due giovani piloti erano tra gli otto finalisti degli 8.413 aspiranti di 17 Paesi europei. La selezione, tra uomini e donne europee, prevedeva una serie di test psico-fisici e culturali.
“Sono tutti abbastanza giovani per avere la possibilità di andare sulla Luna”, ha detto di loro il direttore generale dell’Esa, Jean-Jacques Dordain, e la responsabile dell’Esa per il Volo umano, Simonetta Di Pippo, è davvero soddisfatta di essere riuscita a portare a sei il numero dei nuovi astronauti, dai quattro previsti inizialmente.
“Aver selezionato sei candidati è un chiaro segno che i Paesi europei apprezzano l’importanza dell’esplorazione umana dello spazio, ed è anche un segnale della fiducia nel ruolo che l’Europa può giocare nello sforzo globale di esplorazione che comincerà con il pieno utilizzo della Stazione Spaziale Internazionale, fino alla Luna”. Quali saranno le possibilità concrete lo si saprà comunque solo nei prossimi mesi.
Samantha: il sogno di una vita
Il volo è da sempre la sua passione. Realizza così “il sogno di una vita”. Prima di lei soltanto un’altra donna ha fatto parte degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), la francese Claudie Andre-Deshays, mentre la belga Marianne Merchez era stata selezionata all’inizio degli anni ’90 ma non ha mai volato per restare accanto al marito, l’astronauta italiano Maurizio Cheli.
Oggi Samantha è l’unica donna fra i 14 astronauti dell’Esa, ma quando le chiedono: “Che cosa prova per questo?”, risponde: “Da oggi sono un’astronauta dell’Esa, che io sia una donna è un aspetto personale. Non so se questo abbia o meno un significato più ampio per la figura femminile in Italia o in Europa, non sta a me muovermi in funzione di questo”.
Della sua vita privata preferisce non parlare: non è sposata, ma nulla di più. Invece parla, e con tantissimo entusiasmo del suo sogno di volare: “Sono appassionata del volo e sono cresciuta sognando l’esplorazione dello spazio. E’ il mio sogno di bambina”.
Il suo curriculum è ricchissimo, con una laurea in Ingegneria meccanica conseguita presso l’università tedesca di Monaco e un’altra, nel 2005, in Scienze aeronautiche all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Parla correntemente tedesco, inglese e francese e ha una buona conoscenza del russo.
E’ nata a Milano il 26 aprile 1977, ma è sempre vissuta a Malè, in provincia di Trento, paese di origine della sua famiglia. Lì vivono i genitori e un fratello poco più piccolo di lei. Le piace leggere, mentre non ama affatto la televisione, “tanto che quella che avevo l’ho portata a casa dei miei”. Ama invece ballare, “soprattutto danza latinoamericana”. E poi ci sono i suoi numerosi hobby, come la subacquea e l’apnea, lo yoga, e le attività delle sue montagne, come lo, sci, la speleologia e la mountain bike.
Anche cinema e letteratura occupano un posto speciale nel suo tempo libero, soprattutto con la fantascienza: “Sono una grande fan di Star Trek”. Forse la passione per lo spazio è cominciata da lì, o forse quando aveva 15 anni e faceva volare la fantasia guardando le passeggiate spaziali della prima missione per riparare il telescopio Hubble. E adesso che il suo sogno si è realizzato, che cosa consiglierebbe a un bambino che vuole fare l’astronauta? “Gli direi che la cosa più importante è sognare, e poi di scegliere lavori che siano compatibili, in modo da tenere vivo il sogno, perché non si sa mai quando arriva l’occasione per trasformarlo in realtà”.
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